Le emorragie

Emorragie, cosa sono?

L’emorragia è la fuoriuscita di sangue dal sistema circolatorio e può avvenire per rottura della parete dei vasi (ressi) o per aumento della loro permeabilità (diapedesi).

Emorragia nasale - epistassiLe emorragie possono essere esterne o interne e prendono nomi diversi a seconda degli organi in cui si formano o da cui provengono: epistassi se dal naso; emottisi o emoftoe se dal polmone o dalle vie respiratorio; ematemesi (vomito ematico), melena (feci picee) o rettorragia (sangue rosso) se dagli organi digestivi; ematuria se dal rene o dalle vie urinarie; apoplessia nel cervello; emoperitoneo, emopericardio, emotorace rispettivamente nel peritoneo, nel pericardio e nella pleura; emartro nelle cavità articolarti.
Si chiamano ematomi le raccolte di sangue nei tessuti. Le emorragie cutanee, delle mucose e della superficie dei visceri sono dette porpore; petecchie se puntiformi, ecchimosi se a chiazze, soffusioni se estese, vibici se lineari.

In rapporto alla sede si distinguono emorragie arteriose, venose, capillari e cardiache. Quelle arteriose si riconoscono per il colore rosso-vivo del sangue, per il getto alto e intermittente e perché si arrestano esercitando una compressione del vaso a monte; quelle venose per il colore rosso scuro, il getto basso e continuo, e perché cessano con la compressione a valle.

Emorragia cerebraleCause delle emorragie

Dal punto di vista eziologico le emorragie si distinguono in traumatiche e spontanee. Quelle traumatiche possono essere causate da ferite penetranti, contusioni, lacerazioni, decompressione rapida (per esempio emoperitoneo da paracentesi troppo rapida e abbondante). Quelle spontanee riconoscono varie cause:

  1. Ipertensione arteriosa e arteriosclerosi. Sono le cause più frequenti dell’emorragia cerebrale.
  2. Aneurismi. Quelli che più spesso vanno soggetti a rottura sono l’aneurisma dissecante dell’aorta da necrosi della media, l’aneurisma luetico dell’aorta toracica, l’aneurisma aterosclerotico dell’aorta addominale e gli aneurismi congeniti del poligono di Willis (molto spesso in soggetti giovani).
  3. Erosione della parete delle arterie: ulcera peptica, tubercolosi polmonare cavitaria, tumori maligni, ileotifo.
  4. Ipertensione portale. Questa sindrome, la cui causa più frequente è la cirrosi epatica, comporta la formazione di varici in corrispondenza del tratto inferiore dell’esofago e del fondo gastrico; la loro rottura causa molto spesso delle gravi emorragie sotto forma di ematemesi e melena;
  5. Malattie emorragiche. Dal punto di vista patogenetico, queste comprendono tre gruppi: da alterazione vascolare, da alterazione piastrinica e da alterazione emocoagulativa. Per quanto riguarda le malattie emorragiche da alterazione vascolare, queste vengono distinte in primitive e secondarie. Di quelle primitive la più importante è la teleangectasia emorragica ereditaria o morbo di Rendu-Osler. Questa malattia, di origine genetica, è caratterizzata da piccoli angiomi (grandi da una capocchi di spillo ad un pisello), a sede cutanea o mucosa, che aumentano di numero e di grandezza con l’età. La loro rottura, spontanea e microtraumtica, provoca delle emorragie (particolarmente frequenti le epistassi), gravi talvolta di per sé e che a lungo andare determinano un’anemia cronica.
    Fra quelle secondarie troviamo invece la porpora vascolare infettiva, per esempio quella da sepsi meningococcica, che nei bambini può associarsi ad uno shock gravissimo per emorragia massiva delle ghiandole surrenali, le porpore vascolari tossiche, le porpore vascolari allergiche, la porpora vascolare dello scorbuto, la porpora senile, da fragilità capillare e diminuzione del tono della cute, che interessa soprattutto il dorso della mano e la superficie estensoria dell’avambraccio, la porpora cachettica, che ha la stessa patogenesi, la porpora ortostatica, che compare dopo stazione eretta prolungata agli arti inferiori di soggetti con stasi venosa locale, e infine la porpora meccanica, da compressioni.

Conseguenze delle emorragie

Il processo di arresto delle emorragie è detto emostasi, e il suo fattore fondamentale è rappresentato dalla formazione del trombo. Interviene però anche un fattore vascolare sotto forma di vasocostrizione e di retrazione del vaso leso. Una prima vasocostrizione, immediata ma fugace, è dovuta ad un riflesso assonico. Una seconda, un po’ più tardiva ma più duratura, è dovuta alla liberazione di fattori vasocostrittori piastrinici.

Emorragie - Punti di compressione
Punti di compressione nelle emorragie.

Se i vari meccanismi emostatici non riescono a tamponare rapidamente l’emorragia, questa può causare delle complicazioni più o meno gravi. Se l’emorragia è rapida e abbondante, può, come si è detto in precedenza, insorgere uno shock. Se l’emorragia è piccola, ma si ripete frequentemente, ad un certo punto si stabilisce un’anemia cronica da carenza di ferro o anche da esaurimento midollare. L’emorragia cerebrale, se viene superata, lascia spesso delle emiplegie. L’emopericardico può causare un tamponamento del cuore. L’emoftoe in un soggetto tubercoloso può causare una broncopolmonite specifica per aspirazione e disseminazione dei micobatteri.

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